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Depero e i dialetti

Fortunato Depero (1892 - 1960), pittore, scultore, , designer, , pubblicitario e poeta, fu parte attiva del movimento futurista. Il movimento futurista 1909, quando il poeta Marinetti pubblicò un manifesto "la bellezza della velocità". Il manifesto i futuristi avrebbero distrutto i musei, le biblioteche e le accademie per combattere il moralismo, il femminismo e la codardia. Per i futuristi, Venezia era l'città-museo e in quanto tale ne proponevano la distruzione.
Il futurismo fu il primo movimento artistico pubblicità e adoperò la "tecnica del manifesto" per comunicare con il pubblico e la sua filosofia.

Quadro di Depero, nitriti in velocità

Nitriti in velocità, Fortunato Depero, circa 1935

Un proverbio dice: " ". In Italia potremmo anche dire: " "!
Ma quali sono le caratteristiche che permettono di definire una parlata come "" piuttosto che "" ?
Molti dialetti , come la lingua, di cultura scritta (pensiamo, ad esempio, a Goldoni che scriveva in veneziano o a Eduardo che scriveva in napoletano).
La principale differenza fra la lingua e i dialetti territoriale della lingua; i dialetti sono circoscritti ad aree geografiche più piccole.
Nell'antichità, a causa dello sviluppo politico e militare di Roma, la lingua latina a molti territori della penisola italiana; con il tempo, mischiandosi gradualmente alle lingue e alle parlate di diverse zone, originando dialetti diversi. Nello schema seguente* osserviamo la trasformazione di alcune parole dal latino al dialetto:

Dialetti vari Latino Dialetto fiorentino
e italiano
  CABALLUM*
(latino)
 
cavalo
(dialetto veneto)
  cavallo
(dialetto fiorentino e italiano)
  SALE
(latino)
 
säl
(dialetto veneto)
  sale
(dialetto fiorentino e italiano)
  QUANDO
(latino)
 
quanno
(dialetti meridionali)
  quando
(dialetto fiorentino e italiano)
  ACETUM
(latino)
 
acitu
(dialetti meridionali)
  aceto
(dialetto fiorentino e italiano)
  PLUS
(latino)
 
chiù
(dialetto napoletano)
 

più
(dialetto fiorentino e italiano)

Gli esempi sono tratti da Dardano - Trifone, La lingua italiana, Zanichelli 1990
La varietà linguistica tuttora esistente in Italia è rilevante.

Solo in Toscana si possono contare più di otto forme dialettali*:

  1. fiorentino
  2. senese
  3. pisano - livornese - elbano
  4. pistoiese
  5. lucchese
  6. aretino - chianaiolo
  7. grossetano - amiatino
  8. apuano

In Italia si possono contare sette lingue differenti oltre all'italiano*:

  1. franco - provenzale (Alpi piemontesi, Valle d'Aosta, Calabria...)
  2. tedesco (Alto Adige, Alpi...)
  3. sloveno (Alpi Giulie)
  4. serbo-croato (alcuni paesi del Molise)
  5. catalano (un paese della Sardegna)
  6. albanese (alcuni paesi del sud e Sicilia)
  7. greco (alcuni paesi della Calabria)

*Dardano - Trifone, La lingua italiana, Zanichelli 1990

Nel medioevo, data l' tanti linguaggi differenti, i poeti e i letterati cominciarono di quale lingua utilizzare per scrivere e comunicare con il pubblico. Nel '300, le opere di Dante, Petrarca e Boccaccio, scritte in fiorentino, dialetto un carattere colto e nobile.
Con il tempo, al desiderio politico di unità e creazione di uno stato italiano, il fiorentino , e dichiarato lingua ufficiale italiana. Il popolo tuttavia, isolato nelle campagne e senza istruzione, continuava a parlare il dialetto.

Dal 1861 in poi, dell'unità d'Italia contribuì all'espansione della lingua italiana: la scuola e lo sviluppo di città e industrie e l'emigrazione di molte persone in cerca di lavoro.
Con la fine della seconda guerra mondiale, dal 1945 in poi, contribuì ulteriormente alla diffusione della lingua italiana.
, grazie all'estrema facilità di viaggiare, all'istruzione , l'italiano è parlato comunemente dal 90% della popolazione. Molti italiani parlano ancora il dialetto, ma molti altri conoscono o stanno perdendo l'abitudine di parlarlo, "lingua dei nonni", ormai fuori moda.

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