Di seguito trovi alcuni audio tratti dal Dialogo di questa lezione. Ascolta gli audio e fai il test di comprensione rispondendo alle domande con Vero (V) o Falso (F).
Galileo ha fatto arrestare altri scienziati suoi rivali. V
Il Tribunale dell'Inquisizione vietava la lettura di libri religiosi. V
Copernico diceva che il sole gira intorno alla terra. V
Durante la lezione passata Pino ti aveva chiesto dei consigli sulla vita. Tu gli hai suggerito alcune cose, ma Pino, naturalmente, non ha seguito i tuoi consigli. Fai la "predica" a Pino: inserisci il congiuntivo imperfetto negli apposti spazi.
Esempio:
Era importante che tu a scuola. (andare)
Era importante che tu andassi a scuola
1) Dopo tutti i consigli che ti avevo dato, credevo che tu ora in maniera sana. (mangiare)
2) Pensavo che tu dei buoni amici. (avere)
3) Pensavo che questi amici delle persone oneste. (essere)
4) Era necessario che tu i compiti prima di andare a giocare. (fare)
5) Era importante che tu molti libri. (leggere)
6) Era importante che tu uno sport durante l'inverno. (praticare)
7) Era importante che tu molte opere d'arte durante la gita a Firenze e non che alla giostra! (vedere, andare)
8) Volevo che tu la crema solare al mare. (usare)
9) Sarebbe stato meglio che tu la lezione prima di andare a giocare. (finire)
10) Mi piacerebbe che tu i miei consigli. (ascoltare)
Il brano seguente è tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri (narrato da Moro Silo, una delle voci che trovi nel sito www.ilnarratore.com, nella collezione Audio dedicata alla Letteratura Italiana). La Divina Commedia è un poema scritto agli inizi del 1300. Può essere un po' difficile da capire, ma tu non scoraggiarti e prova ad usare l'intuizione: ascolta il brano, leggi il testo e rispondi alle domande!
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant'è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte. Io non so ben ridir com'i' v'intrai, tant'era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai.
Il trapassato congiuntivo è un tempo composto e, come tutti i tempi composti, esprime un'azione avvenuta in precedenza rispetto ad un'altra azione. Completa le frasi con il trapassato congiuntivo.
Esempio:
Mi auguravo che la festa bene. (andare)
Pensavo che loro ieri. (partire)
Mi auguravo che la festa fosse andata bene.
Pensavo che loro fossero partiti ieri.
1) Avevo paura che voi con quella persona. (parlare)
2) Pensavo che tu finalmente! (innamorarsi)
3) Credevo che tu di sposarti. (decidere)
4) Immaginavo che tu ne abbastanza di questa vita disordinata. (avere)
5) Aveva ragione tua mamma: se tu e un lavoro ora non saresti in questa situazione! (studiare, trovare)
6) Sebbene noi la verità nessuno ci credette. (dire)
Abbiamo detto che il congiuntivo si usa quando il soggetto della frase principale è diverso dal soggetto della frase secondaria. Quando il soggetto della frase principale è lo stesso della frase secondaria si utilizza l'infinito. Attenzione: quando utilizzi il congiuntivo a volte è necessario specificare il soggetto della frase secondaria.
Inserisci il soggetto dopo "che".
Inserisci correttamente l'infinito o il congiuntivo.
Esempio:
Io desidero al cinema. (io, andare)
Io desidero al cinema con me. (Maria, venire)
Io desidero andare al cinema.
Io desidero che Maria venga al cinema con me.
1) Io voglio solo di cose che mi piacciono. (io, parlare)
2) Il nostro capo vuole solo di cose che riguardano l'ufficio. (il nostro capo, parlare)
3) Il nostro capo vuole solo di cose che riguardano l'ufficio! (noi, parlare)
4) Lei desidera di telefonarle. (tu, smettere)
5) Perché tu non vuoi di telefonarle? (tu, smettere)
6) Non mi interessa questo viaggio. (io, fare)
7) Ma mi interessa questo viaggio perché potrà imparare tante cose. (mio figlio, fare)
8) Noi vorremmo casa. (noi, cambiare)
9) Siamo contenti una casa così grande! (voi, avere)
10) Anche noi vorremmo una casa grande! (noi, comprare)
Il brano seguente è tratto da La Lupa di Giovanni Verga (narrato da Stefania Pimazzoni, una delle voci che trovi nel sito www.ilnarratore.com, nella collezione Audio dedicata alla Letteratura Italiana - nota la "r moscia" della lettrice). Ascolta il brano, leggi il testo e rispondi alle domande!
Giovanni Verga - LA LUPA
Era alta, magra; aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna e pure non era più giovane; era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano.
Al villaggio la chiamavano la Lupa perché non era sazia giammai - di nulla. Le donne si facevano la croce quando la vedevano passare, sola come una cagnaccia, con quell’andare randagio e sospettoso della lupa affamata ; ella si spolpava i loro figliuoli e i loro mariti in un batter d’occhio, con le sue labbra rosse, e se li tirava dietro alla gonnella solamente a guardarli con quegli occhi da satanasso, fossero stati davanti all’altare di Santa Agrippina.
Per fortuna la Lupa non veniva mai in chiesa né a Pasqua, né a Natale, né per ascoltar messa, né per confessarsi. - Padre Angiolino di Santa Maria di Gesù, un vero servo di Dio, aveva persa l’anima per lei.
1) Di cosa parla il racconto?
2) Cosa facevano le donne quando incontravano la Lupa?
Abbiamo detto che il congiuntivo si usa quando il soggetto della frase principale è diverso dal soggetto della frase secondaria. Quando il soggetto della frase principale è lo stesso della frase secondaria si utilizza l'infinito. Attenzione: ricorda che alcuni verbi prima dell'infinito richiedono una certa preposizione.
Di seguito trovi alcuni audio tratti dal Bocconcino Culturale di questa lezione.
Ascolta l'audio mentre leggi il testo in italiano (ascoltalo molte volte). Inserisci le parole mancanti nello spazio apposito.
Galileo Galilei (1564-1642), grande astronomo e scienziato, può essere chiamato il " " perché attraverso l'uso del telescopio (inventato da lui), dimostrò che i sensi umani possono essere e che in questo modo l'uomo può scoprire nuove verità circa la natura del mondo. Inoltre, in un'epoca in cui la scienza era ancora spesso confusa con la filosofia e le ideologie religiose, Galileo impostò i suoi studi sulla sperimentazione e l'evidenza scientifica. Questi concetti, che a noi paiono , ai tempi di Galileo erano considerati "eresia" da molti suoi contemporanei!
Italia! Terra di grandi artisti, patria del Rinascimento, culla del "buon vivere" e ! Ma c'è posto nel " " per la ricerca scientifica? Pensando all'Italia non viene in mente la parola "scienza", forse perché il mondo della scienza non vi ha mai avuto una .
Di seguito trovi alcuni audio tratti dal Bocconcino Culturale di questa lezione. Ascolta gli audio e fai il test di comprensione rispondendo alle domande con Vero (V) o Falso (F).
Galileo è definito lo zio della scienza moderna. V
Leonardo doveva studiare l'anatomia in segreto. V
Molti scienziati italiani si trasferiscono all'estero. V