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Esercizi

completato = esercizio completato e voto assegnato (%)

 

NON completato = esercizio NON ancora completato

 

aperto = voto non disponibile (esercita la tua forza di volontà!)

 

Consiglio

 

Consiglio: Se necessario, usa il dizionario online.

 

Esercizio 1 (Dialogo) NON completato

Di seguito trovi l'audio tratto dal Dialogo di questa lezione.
Ascolta l'audio e fai il test di comprensione rispondendo alle domande con Vero (V) o Falso (F).

 


I pittori di una volta dovevano conoscere i colori e la Bibbia. V F

 

Caravaggio va alla bottega di Peterzano per diventare un religioso. V F

 

I pittori vogliono che Caravaggio disegni frutta marcia e foglie secche. V F

 

Clicca su Pinocchio-Risposta: per il risultato.

 

Esercizio 2 (Frasi ipotetiche) NON completato

Ci sono tre tipi di frasi ipotetiche: della realtà, della possibilità, della irrealtà.

Completa le seguenti frasi e trasformale in frasi ipotetiche, come richiesto.

 

Esempio:
Se io tantissimi soldi all'improvviso, tantissimi vestiti. (guadagnare, comprarsi - irrealtà) Se io avessi guadagnato tantissimi soldi all'improvviso, mi sarei comprato tantissimi vestiti.

"Se loro tantissimi soldi all'improvviso, tantissimi libri." (guadagnare, comprarsi - possibilità)

Se loro guadagnassero tantissimi soldi all'improvviso, si comprerebbero tantissimi libri.

 

1) Se tu alla festa, quel mio amico simpatico. (andare, incontrare - possibilità)

 

2) Se tu mi , non la macchina da quel meccanico disonesto. (ascoltare, portare - irrealtà)

 

3) Se io scegliere, di nascere in Australia. (potere, chiedere - possibilità)

 

4) Se noi più svelti, il lavoro in tempo. (essere, finire - realtà)

 

5) Se lei lo meglio prima, non lo . (conoscere, sposare - irrealtà)

 

6) Se io viaggiare molto da giovane, tante lingue. (potere, imparare - possibilità)

 

7) Se lui più attento, i ladri non lo in quel modo. (essere, imbrogliare - irrealtà)

 

8) Se io prima della situazione, sicuramente la polizia. (accorgersi, avvisare - possibilità)

 

9) Se loro agli zii per fargli gli auguri, gli zii non ! (telefonare, offendersi - irrealtà)

 

10) Se tu gli sono sicuro che la situazione. (parlare, migliorare - realtà)

 

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L'infinito offre "infinite possibilità" di esprimersi.

Il participio indica "partecipazione".

Il gerundio indica un'azione in corso

Completa le frasi con i modi appropriati.

 

Esempio:
Tu devi a tua nonna. (telefonare) Tu devi telefonare a tua nonna.

, guardava la tv. (mangiare)

Mangiando, guardava la tv.

 

1) è importante. (parlarsi)

 

2) successo è tutto più facile. (avere)

 

3) Lui, una volta in casa non esce più. (entrare)

 

4) e è tutta la mattina. (ridere, scherzare, passare)

 

5) Lei è da tutti, beata! (amare)

 

6) non dobbiamo il telefono! (guidare, usare)

 

7) Cosa fai? Sto al telefono con Marta. (parlare)

 

8) Basta , dobbiamo senza paura! (preoccuparsi, vivere)

 

9) Questo bisogna che sia e ! (cuocere, mangiare)

 

10) è sempre doloroso. (separarsi)

 

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Completa le frasi con il congiuntivo presente, passato, imperfetto o trapassato come appropriato e inserisci le corrette professioni al posto delle abbreviazioni.

 

Esempio:
Mi auguro che la Teresa bene. (sig.ra, stare) Mi auguro che la signora Teresa stia bene.

Penso che l' Orazietti ieri. (arch., partire)

Penso che l'architetto Orazietti sia partito ieri.

 

1) Mi auguro che l' Rossi alla riunione domani. (ing., andare)

 

2) Penso che il Verdi non disponibile domani. (dott., essere)

 

3) Pensavo che il un buon progetto ma non è così. (geom. avere)

 

4) Sebbene i loro simpatici, a me non piacciono. (avv., essere)

 

5) Nonostante la ieri un buon voto agli studenti, loro non sono stati contenti. (prof.ssa, dare)

 

6) Speravo che l' ieri ma non ha chiamato. (on., telefonare)

 

7) Mi piacerebbe molto che i i miei consigli. (rag., seguire)

 

8) Avevo paura che il ti all'esame invece l'hai passato, complimenti! (prof., bocciare)

 

9) Sono contenta che il per cena. (sen., passare)

 

10) Non sapevo che il l'anno scorso in Africa. (dott., andare)

 

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Esercizio 5 (Frasi ipotetiche) NON completato

Come ripasso generale, ascolta l'audio della trasmissione televisiva LineaBlu, RAI.

Ascolta l'audio MOLTE volte, finché non capisci abbastanza per selezionare l'opzione corretta.

 


1) L'audio parla di:

Pescare e cucinare fiori di mare
Pescare e cucinare conchiglie
Pescare e cucinare attinie
Pescare e cucinare pesci fritti

 

2) I pescatori vanno a pescare:

Alle 6 del mattino
Alle 6 di sera
Alle 16 del pomeriggio
Il 6 del mese

 

3) Nell'audio si sente una frase ipotetica:

Se cominciassimo a non mangiare le orchidee probabilmente abbelliremmo un po' il mare e risolveremmo un problema estetico.
Se cominciassimo a mangiare le attinie probabilmente ripuliremmo un po' il mare e risolveremmo qualche problema.
Se cominciassimo a mangiare le meringhe probabilmente aiuteremmo un po' il mare e non avremmo un problema.
Se cominciassimo a mangiare le meduse probabilmente ne toglieremmo un po' dal mare e risolveremmo anche un problema.

 

4) L'audio dice che:

Gli anemoni sono urticanti, se ci giochiamo questi si gonfiano
Gli anemoni sono urticanti, se li tocchiamo con le mani queste si gonfiano
Gli anemoni sono urticanti, se ci sbagliamo questi si sgonfiano
Gli anemoni sono urticanti, se li guardiamo si sgonfiano

 

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Completa le frasi inserendo "di" o "che".

 

Esempio:
Sono contenta lui si sia fidanzato. Sono contenta che lui si sia fidanzato.

Se contenta fidanzarmi.

Sono contenta di fidanzarmi.

 

1) Sono felice lei abbia finito l'università.

 

2) Sono contento andare in vacanza fra poco.

 

3) Sono felici aiutarla.

 

4) Voi non siete mai contenti niente.

 

5) Noi siamo contenti stasera loro vengano a cena.

 

6) Tu non sei felice partire.

 

7) Voi siete contenti realizzare i vostri sogni?

 

8) Lei, signora, è felice tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro?

 

9) Io sono felice tutto!

 

10) Tu sei contento io venga a trovarti?

 

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Questo audio tratto dal sito ComeLaVitaQuandoTiSorride.com offre una serie di consigli. Ascolta l'audio MOLTE volte, finché non capisci abbastanza per selezionare l'opzione corretta.

 


1) L'audio propone:

9 consigli per superare la timidezza
un metodo per crescere con timidezza
9 idee per migliorare lo studio della timidezza
un metodo per riconoscere i propri sbagli senza esserne timidi

 

2) L'audio dice:

molte persone cercano di essere più timide
molte persone consigliano di essere timidi
molte persone vogliono la timidezza
molte persone sbagliano nascondendo la timidezza

 

3) Quando si è in due, per superare la timidezza:

è consigliato andarsene velocemente
è meglio non pensare all'altra persona
bisogna far sentire male l'altra persona
è consigliato portare l'attenzione sull'altra persona

 

4) Per superare la timidezza è importante:

avere molte cose di valore
creare un progetto di vita importante
avere molte cose da fare per rimanere impegnati e non pensare
andare a molte feste

 

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Questo audio è tratto da un'intervista a un consigliere comunale di Noci (in provincia di Bari), il signor Mino Tinelli. Ascolta l'audio MOLTE volte, finché non capisci abbastanza per selezionare l'opzione corretta.

 


1) Il consigliere Tinelli ha chiamato i giornalisti:

per protestare contro la violenza
per chiedere di votare per lui alle prossime elezioni
per rilevare un fatto strano
per sottolineare il problema dell'immigrazione

 

2) Accade questo:

l'ufficio turistico per le informazioni è sempre chiuso
l'ufficio turistico non da informazioni ai turisti
l'ufficio turistico deve essere chiuso per corruzione
l'ufficio turistico è stato chiuso di recente

 

3) La cosa particolare di questo ufficio:

è che è sempre affollato
è che ha le luci sempre accese anche se dentro non c'è nessuno
è che ha le luci basse e non si vedono le informazioni
è che appartiene al sindaco

 

4) Il sindaco ha promesso:

di rendere attivo l'ufficio turistico
di lottare contro la corruzione
di pagare soldi ai turisti
di chiudere l'ufficio

 

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Esercizio 9 (Bocconcino culturale) NON completato

Di seguito trovi alcuni audio tratti dal Bocconcino Culturale di questa lezione.

Ascolta l'audio mentre leggi il testo in italiano (ascoltalo molte volte). Scrivi le parole mancanti nello spazio apposito.

 

 


Libro primo. Primo. Mia moglie e il mio naso.

Che fai? Mia moglie mi domandò vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.

"Niente" le risposi "mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo avverto un certo dolorino."

Mia moglie sorrise e disse "credevo ti guardassi da che parte ti pende."

Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda. "Mi pende? A me? Il naso?"

E mia moglie, placidamente, "ma sì caro, guardatelo bene, ti pende verso destra."

 

Avevo ventotto anni e sempre fino allora avevo ritenuto il mio naso se non proprio bello almeno molto decente, come insieme tutte le altre parti della mia persona. Per cui mi era stato facile ammettere e sostenere quel che di solito ammettono e sostengono tutti coloro che non hanno avuto la sciagura di sortire un corpo deforme, che cioè sia da sciocchi invanire per le proprie fattezze. .

 

Vide forse mia moglie molto più addentro di me in quella mia stizza e aggiunse subito che se riposavo nella certezza di essere in tutto senza mende me ne levassi pure perché come il naso mi pendeva verso destra così... "che altro?"

 

E altro, altro... Le mie sopracciglia parevano sugli occhi due accenti circonflessi. Le mie orecchie erano attaccate male, una più sporgente dell'altra. E altri difetti. Ancora? E sì, ancora, nelle mani, al dito mignolo e nelle gambe, no, storte no, la destra, un pochino più arcuata dell'altra, verso il ginocchio, un pochino.

 

. E solo allora, scambiando certo per dolore e avvilimento la maraviglia che ne provai subito dopo la stizza, mia moglie per consolarmi m'esortò a non affligermene poi tanto che anche con essi tutto sommato rimanevo un bell'uomo. Sfido a non irritarsi, ricevendo come generosa concessione ciò che come diritto ci è stato prima negato. Schizzai un velenosissimo "grazie" e sicuro di non aver motivo né d'addolorarmi né d'avvilirmi non diedi alcuna importanza a quei lievi difetti ma una grandissima e straordinaria al fatto che tanti anni ero vissuto senza mai cambiar di naso, sempre con quello, e con quelle sopracciglia e quelle orecchie, quelle mani e quelle gambe e dovevo aspettare di prender moglie per aver conto che li avevo difettosi. Oh, che maraviglia, e non si sa? Le mogli, fatte apposta per scoprire i difetti del marito. Ecco già, le mogli, non nego ma anch'io se permettete, di quei tempi ero fatto per sprofondare (a ogni parola che mi fosse detta o mosca che vedessi volare) in e bucheravano giù per torto e su per traverso lo spirito come una tana di talpa. Senza che di fuori ne paresse nulla.

 

Si vede, voi dite, che avevate molto tempo da perdere. No, ecco, per l'animo in cui mi trovavo. Ma del resto sì, anche per l'ozio, non nego. Ricco, due fidati amici Sebastiano Quantorzo e Stefano Firbo badavano ai miei affari dopo la morte di mio padre, il quale per quanto ci si fosse adoperato con le buone e con le cattive non era riuscito a farmi concludere mai nulla, tranne di prender moglie, questo sì, giovanissimo. Forse con la speranza che almeno avessi presto un figliuolo che non mi somigliasse punto. E, pover uomo, . Non già, badiamo, che io opponessi volontà a prender la via per cui mio padre mi incamminava. Tutte le prendevo, ma a camminarci non ci camminavo. Mi fermavo a ogni passo. Mi mettevo prima alla lontana, poi, sempre più da vicino a girare attorno a ogni sassolino che incontravo e mi meravigliavo assai che gli altri potessero passarmi avanti, senza fare alcun caso di quel sassolino che per me, intanto, aveva assunto le proporzioni d'una montagna insormontabile, anzi, d'un mondo in cui avrei potuto senz'altro domiciliarmi.

 

Ero rimasto così, fermo ai primi passi di tante vie, con lo spirito pieno di mondi o di sassolini, che fa lo stesso. Ma non mi pareva affatto che quelli che mi erano passati avanti e avevano percorso tutta la via ne sapessero in sostanza più di me. Ma erano passati avanti, non si mette in dubbio e tutti braveggiando come tanti cavallini, ma poi, in fondo alla via, avevano trovato un carro, il loro carro, vi erano stati attaccati con molta pazienza e ora se lo tiravano dietro. Non tiravo nessun carro io e non avevo perciò né briglie né paraocchi, .

 

Ora, ritornando alla scoperta di quei lievi difetti, sprofondai tutto, subito, nella riflessione che dunque, possibile? Non conoscevo bene neppure il mio stesso corpo, le cose mie che più intimamente mi appartenevano. Il naso, le orecchie, le mani, le gambe e tornavo a guardarmele per rifarne l'esame.

 

Cominciò da questo il mio male. Quel male che doveva ridurmi in breve in condizioni di spirito e di corpo così misere e disperate che certo ne sarei morto o impazzito, ove in esso medesimo non avessi trovato, come dirò, il rimedio che doveva guarirmene.

 

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Esercizio 10 (Bocconcino culturale) NON completato

Di seguito trovi l'audio tratto dal Bocconcino Culturale di questa lezione.
Ascolta l'audio e fai il test di comprensione rispondendo alle domande con Vero (V) o Falso (F).

 


La moglie dice al marito che ha una brutta pelle. V F

 

Il marito pensa di avere delle orecchie fatte male. V F

 

Il marito aveva soddisfatto suo padre. V F

 

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