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A Carnevale ogni scherzo vale! Questo motto tradizionale ci da un’idea dello spirito che animava ed anima ancora il Carnevale in Italia.

"A Carnevale ogni scherzo vale!" (¡En Carnaval todo se vale!) Esta frase refleja el espíritu tradicional que todavía sigue alimentando el Carnaval en Italia.

 

Maschera di Carnevale
Fonte Wikipedia

 

 

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"Carnevale (parte 1)" di Martin Stiglio
Il Carnevale è quel periodo dell’anno che precede la Quaresima che, come tutti sanno, inizia il Mercoledì delle Ceneri. Quest’anno tale giorno cade il 25 febbraio. Fino al giorno precedente, cioè il famoso Martedì Grasso, sfilate, divertimenti, mascherate, scherzi, canti e balli sono attivamente organizzati in molte città e paesi italiani con la partecipazione di tutta la popolazione.
In passato il Carnevale iniziava già con l’Epifania il 6 gennaio o al più tardi il 2 febbraio, con la ricorrenza della Candelora (Candlemas). Attualmente a Viareggio, Venezia ed in tante altre località italiane dove le feste carnevalesche, ancora molto sentite, contribuiscono ad attrarre turisti e visitatori, il periodo di baldoria dura circa due settimane e si conclude con puntuali roghi purificatori che, in segno di pentimento per gli eccessi compiuti, bruciano in effige Re Carnevale ed i suoi "indiavolati" aiutanti.
Il nome Carnevale dato a questo periodo dell’anno trova tra i dotti spiegazioni abbastanza concordi. Come è noto durante la Quaresima, quale sacrificio penitenziale, era fatto a tutti assoluto divieto dalle autorità religiose di consumare vivande a base di carne. Com'è ancora possibile riconoscere nel termine "Carnilivari" usato in Sicilia, Carnevale deriva da "carnem levare"; periodo cioè in cui si da l’addio alla carne (ed ai piaceri della carne) e ci si prepara ai rigori quaresimali che per quaranta giorni precedono la Pasqua.

 

foto carnevale

 

Come per ogni altra tradizione popolare italiana è tuttavia facile riconoscere in essa l’eco delle feste dell’antica Roma. In questo caso quelle connnesse con le celebrazioni dei riti di Saturno, i famosi "Saturnalia", durante i quali, in occasione del solstizio d’inverno, era permesso al popolo ogni licenza. Anche allora, con evidenti richiami ad antichissimi riti propiziatori mediterranei dell’abbondanza e della fertilità, il Re dei Saturnali o Re della Baldoria veniva, al culmine della festa, processato, condannato e bruciato in effige. L’eliminazione simbolica del male avrebbe garantito al popolo mondato da ogni peccato pace e concordia e messi abbondanti.
In Italia, ma anche in gran parte del mondo cristiano, Carnevale nel corso dei secoli ha sempre avuto una forte carica dirompente per le consuetudini codificate ed ha sempre rappresentato il periodo in cui, seppure brevemente, le barriere sociali tra le classi e tra i sessi potevano essere impunemente abbattute, il potere sbeffeggiato ed ogni freno inibitore allentato alla ricerca senza remore del divertimento più sfrenato. Molte sono le abitudini e le tradizioni di Carnevale che non ce l’hanno fatta a sopravvivere fino ai nostri tempi o di cui rimane solo qualche traccia nelle moderne feste di Carnevale. A Venezia, Firenze ed altre città della Penisola, il periodo di Carnevale era temuto da tutti quelli che avevano qualche cosa di poco onorevole da nascondere. Succedeva spesso che persone mascherate, autoproclamatisi inviati di Re Carnevale, si recassero sotto le loro finestre per sbeffeggiarli pubblicamente senza pietà. Mariti traditi, bottegai disonesti con pesi e misure, osti usi ad annacquare il vino, preti e cappellani poco casti, avvocati e notai venduti, famosi ubriaconi e golosi all’eccesso, libertini impenitenti e donne di facili costumi, tutti erano messi alla berlina e costretti al silenzio dalla drammatica consapevolezza che ogni reazione non avrebbe che intensificato il ludibrio.
La maschera che i "messi" di carnevale indossavano, e l’anonimità che garantiva, assicurava loro l’impunità dalle vendette dei pubblici zimbelli; a molti permetteva però altre licenze e libertinaggi che soprattutto nelle repressive società del passato erano impensabili durante tutto il resto dell’anno senza correre il rischio di gravi sanzioni. Ma del rapporto tra il Carnevale e le maschere vale la pena di parlarne più diffusamente.
(continua)

 

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