Mattanza L'isola di Favignana nelle Egadi si trova a Nord Ovest dello Stagnone. Qui si svolge l'antico rito della "mattanza", il massacro dei tonni. Favignana accoglie lo straniero con alberghi, villaggi turistici, campeggi e ristoranti. Anche l'antica isola di "Aegusa" e i suoi 3.600 abitanti offrono il raccapricciante spettacolo della "mattanza", un altro elemento elemento all'interno del ciclo della natura. |
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Nonostante il calo numerico dei tonni causato dall'inquinamento e dalla moderna industria ittica, questo rito secolare si celebra ogni primavera. I tonni blu scuro da 700 kg sono pesci gentili. Ogni anno nuotano dall'Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra, poi lungo le coste della Sardegna verso la Tunisia per la stagione dell'accoppiamento. Passano vicino a Favignana nella loro rotta immutabile, nonostante il disastro che li attende. Dopo la pesca vengono venduti sui mercati mondiali, e tutti gli abitanti qui dipendono in qualche maniera da questa "mattanza". |
Per parecchi giorni i pesci vengono attirati in un dedalo di reti interconnesse, finché molti restano intrappolati in una camera della morte in mezzo alle barche. Nell'atto finale le reti vengono tirate in superficie e il massacro è compiuto con arpioni e lance, con il mare che si colora di rosso sangue e lampi blu di pesci terrorizzati che cercano di scappare. Si dice che ogni anno ci sono meno tonni a Favignana a causa degli americani e giapponesi che li pescano prima che entrino nel Mediterraneo. Si dice anche che il tonno della "mattanza" viene tresferito in Giappone per la lavorazione. |
L'isola nera dei venti Da Trapani via nave o aereo si raggiunge Pantelleria, "Cossyra" secondo i latini, l'isola della ninfa di Omero, Calypso, e "alcova dell'amore". Ai confini dell'Europa, 70 km dalla Tunisia a sud di Tunisi, nel canale di Sicilia o Tunisia, c'è la frontiera fra Europa e Africa. Paese dove il sole, la luce, i colori e gli odori predominano, dove "il giorno sembra più giorno che in ogni altro luogo". |
Di colore nero luccicante, Pantelleria è la cima di un enorme sistema vulcanico sottomarino; il colore e la forma frastagliata delle alture sono testimonianze di grandi eruzioni preistoriche. 5000 anni di storia. Guerrieri capeggiati dagli arabi - un cocktail di Numidi, Mauritani, Berberi, Mori - arrivarono dalla Tunisia nel 700 d.c. e massacrarono gli isolani. |
Oltre alla migliore cucina di pesce d'Europa e al vino Zibibbo da 18 gradi, ai mari cristallini e alla pesca e fotografia subacquea, la "perla nera del Mediterraneo" è un paradiso per geologi e archeologi. Gli arabi introdussero sistemi d'irrigazione, architettura, giardini circolari persiani, limoni, fichi, olivi e cotone. Parole arabe arricchirono il dialetto italiano locale: "Dammuso" è il nome delle case dagli spessi muri di pietra col tetto ondulato a cupola; "cuddia" è arabo per collina, "gibele" per montagna, "khamma" per paese. |
Popolazioni neolitiche della Tunisia lasciarono delle tombe monumentali uniche, chiamate "sesi". Più di 50 di queste risiedono silenziosamente fra rocce nere per disorientare gli archeologi. Rassomigliano ai nuraghi della Sardegna, ai dolmen algerini. Quelle popolazioni erano probabilmente legate agli Atzechi, Incas e Maya. Forse i misteri di Stonehenge, Cannac e dell'isola di Pasqua sono seppelliti a Pantelleria. |
Gheddafi sta cercando di riconquistare l'isola con i petrodollari. "Gli arabi hanno comprato della terra qui" mi dice il sindaco, "ma non hanno ottenuto il permesso di costruire. La Nato e altre considerazioni sulla sicurezza hanno prevalso". L'isola è strategica ed è stata una base aerea naturale per i veivoli dell'aeronautica militare italiana durante la seconda guerra mondiale. "Gli arabi non vengono mai qui" dice il sindaco, "l'Africa sembra troppo lontana". |
Pantelleria è l'ultima società europea basata sull'agricoltura e sta trasformandosi velocemente. Villagi come Siba, Rakhale, Bugeber e Khamma sono incontaminati dall'automazione e dalla società dei consumi. Il tempo si è fermato. La vita è misurata dal sole, dal vento, dai raccolti e dagli antichi costumi. Per gli ecologisti Pantelleria è come un microcosmo del mondo che vorrebbero costruire. Pantelleria è veramente diversa. |
Cibo. Cibo genuino. Pesce fresco: aragoste che si vendono a 50.000 Lire al chilo, ostriche, ricci, anguille, razze. Pasta con pesto di basilico, aglio, peperoni e pomodori. "Ravioli amari" con ricotta e menta. Coniglio selvatico, zucchine ripiene e melanzane, prosciutto, couscous di pesce e verdure, capperi, il tutto accompagnato dal forte vino Pantesco. Capperi e vino con sapore di terra. Ci sono molti hotel ma è meglio affittare un "dammuso". Pochi stranieri conoscono Pantelleria, quindi rispolverate il vostro italiano. Per informazioni contattate: Franco Brignone, PRO LOCO, Pantelleria (Trapani) tel. (0923) 911838. (vedi anche |
PALERMO: La Capitale d'Europa Palermo fu veramente capitale d'Europa nel XIII secolo, sotto Federico II, nipote di Federico Barbarossa. Una capitale orientata a Est, che però cadde sotto il dominio spagnolo. La dominazione spagnola portò decadenza e separò la Sicilia dall'Italia. I siciliani rimangono tradizionalisti; la vecchia nobiltà odia la Democrazia Cristiana così come i criminali, mentre i contadini non aspettano altro dalla vita che dolore e i giovani vogliono avere tutto ma senza abbandonare la Sicilia per andarlo a conquistare. I siciliani conoscono l'Italia ma si sentono da questa fraintesi e abbandonati. |
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Cultura tradizionalista - i Pupi siciliani Il teatro siciliano delle marionette, "l'Opera dei Pupi" è minacciato d'estinzione. Nei negozi di souvenirs, marionette appese per il collo con una strana espressione sofferente sul viso sono emblematiche dei siciliani. I pupi autentici sono stati accantonati dai tempi che cambiano, così come i siciliani dal nord-Italia meno tradizionalista. |
I fratelli Napoli di Catania, che conquistarono Bruxell con i loro "pupi armati" all'Esposizione del 1958 e vinsero il Praemium Erasmium ad Amsterdam nel 1978, sono ancora in cerca di una residenza stabile. Ma il palazzo Fatto di Palermo è stato aperto come Museo Internazionale di Marionette e ospita anche il teatro "Opera dei Pupi". Cinque teatri a Palermo presentano ancora il repertorio tradizionale delle marionette. |
Questo teatro è l'ultima espressione del folklore siciliano. Il suo stile e le regole sono rigidi e seguono schemi vecchissimi. Un teatro del bene e del male: i cristiani buoni stanno sempre a destra, i saraceni cattivi a sinistra. La versione popolare della cavalleria, dedotta dalla "Chanson de geste" medievale arrivò in Sicilia con i normanni. La "Chanson de Roland" emozionò talmente i siciliani che nominarono luoghi e persone come i personaggi, Orlando e Rinaldo. Per i siciliani, i pupi sono persone autentiche. Gli spettatori condividono lo spettacolo perché spiega i contrasti, le speranze i successi e gli insuccessi della vita reale. |
Vucciria Palermo è una città internazionale: di origini fenicie, mosaici romanico-bizantini, chiese dai rosoni arabi, architettura normanna, tradizione angioina e borbonica, tombe degli Hohenstaufen e vie dai nomi spagnoli. I contrasti sono veloci e sconcertanti. Palermo è una città povera, solo il 30% degli abitanti ha un lavoro. Ma è anche ricca. Un mistero. Lo sfoggio di ricchezza è impressionante. Boutique chic in Viale Libertà, Via Belmonte e Via Maria Stabile rassomigliano a quelle di Rue du Faubourg St. Honoré. |
Il mercato di Vucciria è un monumento. Il vicerè Caracciolo cercò di organizzare il caotico mercato nel 1783, ordinando le bancarelle, controllando i prezzi e facendoli esporre. Il progetto fallì. Il mercato è ancora lì nel mezzo della maggiore città vecchia italiana, lungo le stesse strade intorno a Piazza Caracciolo, ancora caotica come due secoli fa. Sicuramente uno dei mercati più grossi del mondo. Un "souk". Una "medina". Scarpe e frutta secca, camicie e valigie, frutta e verdura provenienti dall'intero mondo mediterraneo, formaggio di capra dell'interno e vini di Marsala e Canicattì, coniglio selvatico e aglio che penzolano da funi ad altezza d'occhio, spezie, legumi, granaglie, erbe. E venditori di tonno fresco, grosse fette di enormi carcasse, che i palermitani preparano come carne o pesce fresco. Il tonno che da quel che si dice proviene dalla mattanza di Favignana, ma che un tipo laconico seduto ad un tavolo a controllare il lavoro dei venditori, mi dice che proviene dal Giappone. |
E la gente! Tutte le razze siciliane. Un ragazzino normanno dagli occhi blu che sembrano danesi mi vende una bottiglia di vodka sotto lo sguardo indagatore di un tipo alla Gheddafi. Fenici, greci, arabi, romani, siculi, spagnoli, francesi. Tutti lì, la loro statura e i visi che riflettono una storia complessa. |
Acqua Duecento nuotatori per i Giochi della Gioventù a Caltanisetta sono pronti a tuffarsi nella piscina quando il giudice sospende la gara: il livello dell'acqua è troppo basso. I pompieri si rifiutano di riempire la piscina con le loro autocisterne perché tutta l'acqua disponibile è destinata alle scuole cittadine, minacciate di dover sospendere gli esami di fine anno perché non c'è acqua nei bagni. |
Mentre gli ingegneri idraulici insistono sul fatto che il sottosuolo abbonda di acqua la Sicilia è sempre più assetata. Nelle vecchie zone di Palermo, la gente spesso non ha neanche una goccia d'acqua. I tecnici parlano di fatalità: non piove abbastanza. Ma la rabbia popolare esplode. Barricate in strada e dimostrazioni per ricevere alcune gocce d'acqua. Assalto alle cisterne dell'acqua comunale (solo quattro). Il prezzo per 7000 litri è di 15 dollari e quattro giorni d'attesa. Così, molti comprano dagli "sceicchi dell'acqua", pirati con pozzi privati che hanno fatto fortuna in questo modo. |
Gli impiegati degli ospedali, delle carceri, addirittura dell'Ufficio d'Igiene, protestano. Le riserve d'acqua di Palermo sono sempre al minimo storico. Le autorità dicono che ogni palermitano potrebbe ricevere 240 litri al giorno se i vecchi tubi dell'acqua non perdessero il 40% dell'acqua, acqua che ritorna al sottosuolo e al mare. |
Caltanisetta e Agrigento. Le cittadine in collina. Tutto l'interno. Niente acqua. Villagi senz'acqua per un mese. Da alcuni rubinetti esce il fango. Bar chiusi, niente acqua, niente caffè. Niente acqua per irrigare. Né per le mandrie. L'erba dei pascoli non cresce senz'acqua. Acqua! grida la Sicilia a Roma. Dateci acqua! |
Il monologo del cameriere palermitano è sensato: "noi siciliani ci sentiamo italiani, ma pochi italiani si relazionano a noi. Noi siamo come una colonia, un posto dove mettere la roba vecchia, come tutti i vecchi vagoni ferroviari che si vedono da ogni parte in Sicilia. Gli italiani parlano della Sicilia come di qualcosa di staccato dall'Italia. Un altro mondo". E lo è. |
![]() Antonello da Messina - Portrait of a Man |
Antonello da Messina La "Crocefissione" di Antonello nel Museo Antwerpen voor Schone Kunsten è un dipinto famoso del maestro siciliano che molti considerano il creatore dell'arte più bella del mondo. Antonello da Messina è il maestro dell'assimilazione di elementi fiamminghi e italiani, forme fiamminghe e stile italiano, colori e effetti di luce. |
Antonello è stato il primo grande pittore "europeo". Nel XV secolo viaggiò e assorbì l'arte spagnola e poi fiamminga di van Eyck e Petrus Christus. A Brugges, Van Eyck gli insegnò i misteri del colore a olio. Dalla lontana Sicilia, penetrò nel cuore dell'arte europea. Gli storici d'arte si stupiscono del fatto che addirittura sapesse dove andare a imparare. Antonello aveva anche un'altra qualità: ognuno dei suoi ritratti è un prototipo, ognuno è differente. Lui fa da ponte fra l'isolata cultura siciliana e l'Europa. Suo figlio una volta firmò un dipinto così: "filius non humani pictoris" - figlio di un pittore non umano - sarebbe a dire divino. |
La magnifica magnifica "Annunciata" di Antonello è appesa nel palazzo Abatelli di Palermo. Altri dei suoi 40 lavori rimastici sono al Museo Nazionale di Messina. Messina è la porta d'ingresso e l'uscita della Sicilia, sviluppata lungo le coste siciliane dello Stretto di Messina, ancora a divisione della Sicilia dall'Italia. |
14 Giugno 2025
TESTIMONIO (más...):
"Sigan con el buen trabajo. Por favor agreguen màs lecciones y artículos de interés. ¡Bien hecho!"