Oltre la cresta di una collina, si apre la vista del lago di Bolsena. |
A 305 metri di altitudine, il cratere del lago, (di 115 chilometri quadrati), è lungo 14 chilometri e profondo 146 metri; è pieno di trote, anguille e lucci che vengono tuttora catturati dai pescatori come migliaia di anni fa. |
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La città di Bolsena è l'antica Volsinia, la più importante delle dodici città etrusche distrutte 265 anni prima di Cristo, dai discendenti dei legionari che sconfissero Veio. I vincitori portarono via 2000 statue da Bolsena, la quale aveva allora raggiunto l'apice della ricchezza e del lusso tramite la vendita e il consumo dei suoi famosi vini, mentre gli schiavi si occupavano degli affari pubblici. Lo storico romano Plinio scrisse che, ai suoi tempi, le due isole del lago galleggiavano. Oggi le isole sono stabili, ma tuttora disabitate, forse da quando la grande regina gotica, Amalasunta, figlia di Teodorico, fu imprigionata e uccisa a Martana. |
Bolsena, e non Lourdes, è la culla del Corpus Domini. Quando un prete della chiesa di Santa Cristina dubitò della presenza di Cristo durante l'Eucarestia, del sangue sgorgò dall'altare impregnando l'ostia santa. L'ostia fu allora trasferita nella grande cattedrale di Orvieto, sulla montagna, e oggigiorno viene portata in una processione religiosa durante la giornata, ormai conosciuta nel mondo, del Corpus Domini. |
Acquapendente, l'ultima città nello stato romano del Lazio, prende il nome dalle molte sorgenti del luogo. Dalle montagne selvagge, si apre sulla pianura sottostante che porta alla Toscana-Etruria, (il centro culturale dell'Italia durante l'epoca etrusca). |
De Brosses odiava questo territorio lunare. |
Questo viaggiatore insopportabile scrisse che la prima cosa che fece appena arrivato a Roma fu precipitarsi in Vaticano, "come se avesse il sale sulla coda". Naturalmente lo aveva, ma non vedeva oltre la propria coda. Questa campagna è arida ma con quali promesse nascoste! La Val d'Orcia, la Val di Chiana e le terre dei vini toscani. Ed eccoli, i portali d'ingresso alla Toscana: il Monte Amiata a ovest e Radicofani a est. L'atmosfera è cambiata. Ha iniziato a cambiare a Bolsena, dove si sentono le tradizioni. LaToscana è la terra delle tradizioni antiche e rurali. Tradizioni di fantasmi e spiriti, diavoli, angeli e santi. Forse nessuna persona inerentemente atea ha bisogno di fede come i toscani, che credono ai loro santi ma allo stesso tempo ne ridono. |
De Brosses vide le assolate e desolate terre della Val d'Orcia a sud della Toscana e ne rimase inorridito. Ma questo francese decadente non era un romantico Goethe o Stendhal. Vedeva solo la corte, (corrotta), di San Pietro, così come alcuni occidentali in viaggio in Africa cercano la sicurezza delle loro ambasciate. Queste terre dure e queste montagne di roccia che si srotolano desolate, sono qui per creare varietà. Perché oltre il monte Amiata il paesaggio cambia velocemente. Il profilo della magica Pienza appare sulla cima. Una svolta dalla Via Cassia è obbligatoria. |
Questo originario castello-villaggio medievale fu ricostruito dall'architetto fiorentino, Bernardo Gambarelli, come una città rinascimentale perfettamente pianificata, con palazzi magnifici e una cattedrale intorno alla Piazza d'Italia trapezoidale alla De Chirico. Dalle vie lungo le mura di cinta, la secca valle di roccia, deprecata da De Brossey, sembra invitante. |
I fantasmi sono
di casa nella vicina Montepulciano. La casa dello scrittore
ed enologo, Giorgio Harold Stuart, nipote di uno scozzese
emigrato in Toscana nel secolo scorso, ne è infestata.
Anche la città, come tutta la Toscana, è infestata
da fantasmi. Dalle stanze degli ospiti al terzo piano, fino
alle cantine piene di Brunello e di Vino Nobile di Montepulciano.
Stuart riferisce tutto nel suo libro "Italia dei fantasmi" pubblicato
naturalmente dalla Etruria Editori. Il fantasma dell'incisore del Vaticano, Nicola Cerbara, dopo aver visitato frequentemente nonno Stuart ora abita in casa. Racconti raccolti fra i contadini, racconti di un bussare alle porte notturno, gemiti dalle torri del castello, apparizioni e messe nere. Divenuto ormai un presentatore celebre, l'inventore di fantasmi Giorgio Stuart, presenta la sua testimonianza toscana a conferenze internazionali di parapsicologia. Queste sono le cose a cui i toscani credono e allo stesso tempo non credono. |
Fantasmi e banditi. Santi e operatori di miracoli. Il territorio, da Monte Amiata a Montepulciano e Siena, è affollato di santi. I senesi parlano di Santa Caterina come se esistesse ancora. San Bernardino gira per il Monte Amiata e cura i malati. Iris Origo, la scrittrice inglese che ha passato gran parte della sua vita nella sua fattoria in Toscana, ha dedicato anni al suo lavoro monumentale su San Bernardino. Per lei è un santo puramente locale, al punto da trovar normale che un ragazzino si arrampichi su un albero per gridare: "San Bernardino è tornato". |
Non si può vivere
in Toscana senza vedere il famoso emblema di San Bernardino:
YHS le lettere del nome di Cristo. Il "santo nome" è
scribacchiato dappertutto. Sulle porte delle chiese, sui muri
delle case di campagna, su castelli fatiscenti e sulle volte
di cappelle abbandonate. I suoi nemici dicono che si trovi
scritto anche nelle taverne e nei bordelli. Il Santo Nome
divenne un culto. La Chiesa vi si oppose e San Bernardino
fu accusato di eresia. Quando il Papa lo convocò a
Roma, egli camminò (come molti santi uomini prima e
dopo di lui) lungo la polverosa Via Cassia per ottenere l'assoluzione.
Ora, quando vedrete il suo emblema su un muro in Ungheria,
in India o in Cina saprete che uno dei suoi seguaci è
passato lì. I toscani rurali sono credenti e eretici allo stesso tempo. |
Amano toccare i loro santi. |
Eccoli qui, spalla a spalla, santi e banditi. Bruscone, un moderno brigante, lasciò la vanga per il vino, le donne e le canzoni nella tenuta estiva di Barbi, sulla Via Cassia presso Montalcino. Viveva di furtarelli e Brunello, finché morì, nel 1949, all'età di 85 anni. Un uomo felice, che dicono sia morto al contatto dell'acqua quando le suore cercarono di fargli il bagno. |
3 Luglio 2025
TESTIMONIO (más...):
"Estoy muy contenta con el curso de italiano porque es muy didáctico y entretenido. Debo confesarles que yo hablo bastante el ..."